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Il Toronto Bridge è una soluzione definitiva fissa alla quale si ricorre quando la maggior parte o tutti i denti sono caduti ma non si vuole fare uso di una dentiera. Si tratta di una protesi in zirconia, tecnopolimeri o titanio e composito, che viene fissata (avvitata)  su impianti dentali e permette di sostituire un’intera arcata, sia superiore che inferiore.

Cos’è il Toronto Bridge?

Il nome Toronto Bridge significa “Ponte di Toronto”, dal nome della città in cui questa soluzione fu presentata per la prima volta dal suo ideatore, il ricercatore svedese Ingvar Branemark.

La protesi può essere di due tipologie:

Gli impianti vengono distribuiti lungo la mandibola in modo da dare maggiore stabilità alla protesi e di consentire una corretta distribuzione delle forze masticatorie. Per questo, la soluzione Toronto Bridge è spesso preferita dalle persone edentule a quella della protesi mobile.

Toronto Bridge: i vantaggi

Come già anticipato, la protesi Toronto Bridge è fissata direttamente all’osso mandibolare o mascellare tramite impianti e ciò consente di masticare con tranquillità anche gli alimenti più tenaci senza il timore che possa traballare o staccarsi. Inoltre, rispetto ad un impianto tradizionale, questo tipo di soluzione si può considerare più economica perché consente di posizionare un’intera arcata dentaria con un numero ridotto di impianti, ed è meno invasiva. Grazie alla tecnica del carico immediato, inoltre, può essere installata nel tempo di una sola seduta, riducendo ulteriormente i costi ma anche i tempi di attesa e di guarigione. La protesi, infine, è personalizzabile e può essere adattata all’estetica della dentatura del paziente e alle sue esigenze.

La protesi Toronto Bridge è formata da almeno dodici elementi dentali e da una parte di sostegno, chiamata flangia, che ha l’aspetto di una finta gengiva. La sua utilità è quella di nascondere le parti visibili dell’impianto e dare, quindi, un aspetto naturale e sano al sorriso, ma anche quello di celare il processo di riassorbimento dell’osso mascellare (fisiologico in mancanza dei denti) sostituendo appunto la porzione ossea e gengivale mancante con gengiva artificiale. Il punto di congiunzione tra la flangia e la gengiva non è visibile dall’esterno perché posizionato al di sotto della linea del sorriso: in questo modo sarà impossibile notare la differenza tra una gengiva naturale e quella finta.

Toronto Bridge: gli accorgimenti

Come tutte le protesi, anche la Toronto Bridge richiede particolari attenzioni e cautele, soprattutto in fase di pulizia. Oltre allo spazzolino, manuale o elettrico, si deve ricorrere all’uso di un apposito dropulsore e a frequenti risciacqui con il collutorio, per prevenire il deposito di batteri tra la flangia e la gengiva. Da notare come questa soluzione possa essere adottata anche in situazioni in cui l’osso disponibile è piuttosto ridotto e permetta di ottenere denti fissi senza ricorrere alla rigenerazione ossea.

Rapidità e precisione per un risultato definitivo

Grazie alla tecnologia CAD-CAM, della quale lo Studio Zenadent si avvale, il Toronto Bridge può essere realizzato in tempi brevi e con una precisione elevatissima. Impiegando speciali software e macchinari, il dott. Fabio Schirripa è in grado di progettare e disegnare virtualmente la protesi e di produrla direttamente in laboratorio, in maniera automatizzata, sfruttando dei fresatori industriali. Queste tecniche innovative consentono di ottenere precisioni impensabili fino a qualche anno fa, di velocizzare le procedure di lavoro e di installare la nuova dentatura immediatamente dopo il posizionamento degli impianti.

Creiamo trattamenti personalizzati per soddisfare le esigenze di ogni paziente!