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Per analgesia si intende la riduzione o l’annullamento della sensibilità al dolore e può essere sia spontanea che terapeutica.

L’analgesia spontanea può manifestarsi in seguito a una lesione del sistema nervosoperiferico (nervi che collegano il sistema nervoso centrale al resto del corpo). La gravità sta nel fatto che il dolore ha un’importante funzione nel nostro organismo, in quanto ci segnala se è presente un’anomalia nel nostro organismo.

L’analgesia terapeutica invece consiste nella soppressione della sensibilità al dolore acuto, sia esso transitorio (a seguito di un intervento chirurgico), o cronico (per esempio di origine neoplastica), per mezzo di medicinali chiamati analgesici.

I farmaci analgesici si dividono in periferici (come l’acido acetilsalicilico e il paracetamolo) e centrali (come la morfina) a seconda del sistema su cui agiscono: i nervi i primi, il cervello i secondi.

Gli analgesici periferici sono i più diffusi e vengono generalmente somministrati per via endovenosa, se si desidera ottenere un effetto immediato, o per via orale.

In caso di dolore intenso, è necessario però ricorrere ad analgesici centrali. La morfina è abitualmente prescritta per via sottocutanea, intramuscolare o endovenosa, ma può anche essere assunta per via spinale o peridurale, in modo che agisca direttamente sui recettori del midollo spinale.

Tutti i metodi che impiegano morfina o prodotti morfinomimetici, ovviamente, richiedono uno stretto controllo medico per evitare complicanze.