Vai al contenuto

L’innesto osseo è una procedura che riporta il volume dell’osso mandibolare o mascellare allo stato originario, in seguito ad un riassorbimento. Questo trattamento consiste nell’aggiungere tessuto osseo all’interno o all’esterno della cresta alveolare attraverso un intervento di chirurgia odontoiatrica. Il ripristino della struttura ossea è fondamentale per l’inserimento di impianti stabili qualora il volume osseo residuo non lo consenta.

Gli innesti ossei possono essere di due tipologie, a seconda della natura del materiale utilizzato:

  • Eterologhi: innesti provenienti da tessuto animale, opportunamente sterilizzato e lavorato;
  • Autologhi: innesti effettuati per mezzo di materiale osseo prelevato dal paziente stesso, il più delle volte dal ramo della mandibola.

Solitamente nelle procedure d’innesto più moderne, gli innesti eterologhi e autologni vengono mescolati con percentuale del 50 e 50 e ricoperti da una membrana in collagene, quindi riassorbibile, oppure in PFTE (politetrafluoroetileneespanso) rinforzato in titanio, non riassorbibile, per colmare difetti ossei maggiori.

Esiste anche un terzo tipo d’innesto rappresentato dall’osso sintetico artificiale, anche detto alloplastico, molto simile alla composizione di un osso naturale.