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L’amelogenesi imperfetta (AI) è una malattia dello sviluppo che colpisce sia la struttura che lo smalto del dente ed è di tipo ereditario. È poco diffusa ed ha un tasso di frequenza nella popolazione inferiore allo 0,5%.

L’amelogenesi imperfetta può essere classificata in base alla qualità e allo spessore dello smalto:

  • con smalto ipoplasico (classe I);
  • con smalto ipomaturato (classe II);
  • con smalto ipocalcificato (classe III);
  • con smalto di tipo ibrido con segni sia di smalto ipoplasico che ipomaturato così come il taurodontismo (classe IV).

I denti colpiti da questa patologia sono spesso sensibili e possono scolorirsi o persino frantumarsi.

Impatto nei pazienti e possibile trattamento

L’impatto psicologico nei pazienti con amelogenesi imperfetta è significativo: la condizione interessa pazienti molto giovani e nella maggior parte dei soggetti adolescenti richiede una riabilitazione funzionale ed estetica che può spaziare da restauri diretti a restauri indiretti o protesici.

Può essere trattata efficacemente con un intervento precoce, preventivo o restaurativo, e un regolare trattamento durante l’infanzia o l’età adulta.

Durante la prima infanzia, la dentizione primaria può essere protetta con strisce metalliche preformate posizionate sui denti posteriori. Il trattamento a lungo termine si basa sull’uso delle strisce metalliche e, più recentemente, di restauri adesivi in plastica.