Una terapia ortodontica non termina nel momento in cui viene rimosso l’apparecchio, ma prosegue per un altro periodo di tempo che viene chiamato contenzione. In ortodonzia la contenzione è la fase di stabilizzazione e assestamento della dentatura che segue il raddrizzamento dei denti, ed è necessaria per conservare i risultati raggiunti. Per questo, al termine degli spostamenti dentali sollecitati dalla terapia, è necessario che il paziente indossi un apparecchio di contenzione, la cui funzione è proprio quella di impedire ogni ulteriore spostamento e di conservare l’assetto dentario conseguito.
L’apparecchio di contenzione può essere di due tipologie:
- Mobile o rimovibile: si tratta di una mascherina trasparente in termoplastica, simile a un bite, che segue il profilo dell’arcata dentale e dev’essere indossata solo durante la notte;
- Fissa: è un retainer o filo metallico che viene applicato sulla parete interna dei due gruppi incisivi, superiore e inferiore.
La fase di contenzione non ha breve durata, in genere si aggira intorno ai 2 anni durante i quali il paziente dovrà effettuare visite periodiche di controllo per valutare la situazione e verificare che non ci sia stata una recidiva ortodontica, ossia che i denti non abbiano ripreso a spostarsi, dopo la terapia, per ritornare al loro assetto originario.