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Gli osteoblasti sono cellule che si originano dal tessuto connettivo embrionale: sono voluminose, e caratterizzate da un nucleo leggermente spostato in periferia. La loro funzione consiste nel generare sia la matrice organica (detta osteoide) sia quella inorganica che compongono il tessuto osseo. La prima è formata da cellule, tra le quali anche gli osteoblasti che, una volta portato a termine il proprio compito, si trasformano in osteociti; la seconda è costituita minerali inorganici come il calcio, il magnesio e il potassio.

In odontoiatria, gli osteoblasti rivestono un ruolo fondamentale per la buona riuscita di tutte le procedure che richiedono l’osso come supporto, ovvero l’implantologia e la rigenerazione ossea guidata.

Nell’implantologia, gli osteoblasti attivano il processo di trasformazione dell’osso adiacente l’impianto, che si fonde così all’impianto stesso e diventa tutt’uno con esso. Di norma questo è un processo che richiede dai 3 ai 6 mesi per un risultato ottimale.

La rigenerazione ossea guidata è in vece un trattamento finalizzato ad accrescere il volume dell’osso là dove è andato perduto a seguito di traumi, estrazioni, e parodontite cronica, e permette, successivamente o contestualmente, l’installazione di nuovi impianti dentali. Questa tecnica chirurgica innesca nella sede di intervento dei processi di rigenerazione del tessuto osseo, dei quali gli osteoblasti sono i principali attori, in grado di ricreare la porzione di osso mancante, ripristinando così l’anatomia del sito.