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L’ipersensibilità dentinale, patologia meglio conosciuta come denti sensibili, si manifesta come fitte dolorose al contatto con cibi o bevande eccessivamente calde o fredde, oppure con cibi dolci o salati o molto acidi. Anche l’aria fredda può rendere i denti sensibili e causare dolore. E’ un disturbo molto diffuso, mediamente una persona su due ne soffre.

Quali sono le cause dei denti sensibili?

I denti diventano sensibili quando si verifica un assottigliamento dello smalto, o delle gengive, che vanno a scoprire la dentina, lo strato che riveste la polpa dentale, dove si trovano le terminazione nervose. Quando viene esposto questo strato, le sensazioni di caldo o freddo arrivano direttamente al nervo attraverso i tubuli, microscopici fori presenti sulla superficie della dentina, causando fitte di dolore.

L’esposizione della dentina è causata da molteplici fattori, sia patologici che non. Quelli patologici sono:

  • Carie: quando la carie arriva in profondità alla polpa dentale può causare sensibilità dentale. Questa puòpermanere anche dopo l’otturazione in casi di carie molto estesa. Se questa non si riduce in massimo 2-3 mesi occorre intervenire con la devitalizzazione del dente (link alla pagina servizi).
  • Incrinazione del dente: quando il dente si incrina, a causa ad esempio di ripetuti micro traumi, si verificano delle micro fratture che costituiscono un accesso diretto agli strati più profondi del dente, causando per questo un’ipersensibilità.
  • Recessione gengivale: alcune patologie, in particolare la parodontite, causano la recessione gengivale con conseguente esposizione della dentina.

Le cause non patologiche invece possono essere:

  • Retrazione delle gengive causata da un errato spazzolamento, troppo aggressivo.
  • Infiammazione gengivale, o gengivite, che le rende più sensibili.
  • Digrignamento dei denti: digrignare i denti provoca la consumazione dello smalto dentale, causando ipersensibilità.
  • Ipersensibilità del paziente, che si manifesta anche in casi di bassa soglia del dolore.

La sensibilità dentale può verificarsi anche in seguito ad una pulizia dei denti, o ad altri interventi come il restauro o il posizionamento di una corona. In questi casi però il disturbo è temporaneo e scompare entro un mese dall’intervento.

I rimedi per ridurre la sensibilità dentale

Se la cause dei denti sensibili non è patologica, come abbiamo visto in precedenza carie, denti rotti o parodontite, consigliamo alcuni accorgimenti per ridurre questo disturbo:

  • Spazzolare correttamente i denti, non essendo troppo aggressivi, per non rovinare lo smalto o causare una recessione gengivale. In questo caso può essere d’aiuto l’utilizzo dello spazzolino elettrico, che assicura un corretto spazzolamento senza particolari sforzi.
  • Utilizzare uno spazzolino a setole morbide.
  • Utilizzare un dentifricio a bassa abrasività e specifico per la sensibilità dentinale.

Nel caso il problema persista anche dopo l’adozione di questi accorgimenti, occorre rivolgersi ad uno specialista, essendo la causa molto probabilmente patologica.

In generale, una corretta igiene orale, aiuta a prevenire e ridurre la sensibilità dei denti, prevenendo carie e gengive infiammate che ne sono spesso la causa.