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La pulpite, molto più comunemente definita come “infiammazione del nervo del dente”, è un’infiammazione della polpa dentale. È una delle cause più frequenti del comune mal di denti; i sintomi possono essere l’aumento della sensibilità dentale o, nelle manifestazioni più gravi, dolore pulsante, continuo e non ben localizzato.

A provocare l’infiammazione, e di conseguenza il dolore, è il processo per cui i microbi riescono a raggiungere la cavità pulpare, infettandola; i tessuti colpiti aumentano di volume andando a schiacciare i filamenti nervosi che si trovano nella polpa, provocando il dolore.

La pulpite può essere di due tipi: acuta o cronica. Nel primo caso si hanno manifestazioni di dolore per una quindicina di minuti fino al massimo di un’ora, e l’infiammazione può colpire la totalità della polpa o essere circoscritta nella zona coronale della stessa.

La pulpite cronica si distingue dall’acuta per un lento progredire e un lungo decorso dell’infiammazione, spesso conseguente a pulpite di entità minore durante le quali il paziente non ha avvertito nessun sintomo. Se il processo infiammatorio non subisce interventi medici, si rischia la necrosi completa del tessuto pulpare, detta pulpite necrotica.

Se il paziente manifesta i primi sintomi di pulpite si parla di fase reversibile e può essere curata, genericamente rimuovendo la carie che ne ha provocato la genesi, ridando così protezione alla polpa. Nei casi di pulpite conclamata si procederà con l’estrazione della polpa dentale infettata tramite pulpectomia.