Implantologia dentale

Sommario
- Quanto costa?
- Quanto dura?
- Cos’è l’implantologia?
- Le fasi del trattamento
- Tipologie di implantologia
- Implantologia a carico immediato: denti fissi subito!
- Implantologia a carico differito: denti fissi a 3-6 mesi
- Implantologia post-estrattiva
- Materiali
- Dolore durante e dopo l’intervento
- Rischi e possibili rigetti dell’impianto
- Cura, durata e mantenimento dell’impianto dentale
- Tempi di guarigione e benessere psicofisico
- Chi ti seguirà in questo servizio?
- Notizie correlate
- Inizia subito il trattamento. Prenota una visita!

Quanto costa?
I costi per l’implantologia variano da circa 1.600€ per un singolo impianto ai 10.000€ circa per un’arcata completa finalizzata con denti in zirconia. Il costo può variare in base a eventuali necessità di interventi preparatori, come la rigenerazione ossea o il rialzo del seno mascellare, e ai materiali scelti.

Quanto dura?
La durata di una procedura implantologica a carico immediato dipende soprattutto dal numero di impianti che verranno posizionati all’interno della bocca del paziente. In genere, l’installazione dei provvisori non richiede più di una seduta.
Cos’è l’implantologia?
Nella nostra filosofia, l’implantologia è il modo migliore per permettere al paziente di tornare a sorridere e a masticare come se non avesse mai perso i suoi denti naturali.
Si tratta di una branca dell’odontoiatria che permette di sostituire i denti attraverso la realizzazione di impianti dentali con nuove radici artificiali in titanio. Su queste viti verranno posizionate le nuove corone dentali che completeranno la sostituzione dei denti mancanti.
Le fasi del trattamento
Gli interventi di implantologia dentale prevedono una serie di fasi pre e post operatorie che si strutturano nell’ordine seguente:
- valutazione preliminare: il dentista implantologo esegue un’anamnesi medica completa e un controllo dello stato di salute orale. Vengono effettuati esami diagnostici come ortopantomografia, TAC, Cone Beam 3D e impronte digitali tramite scanner intraorale;
- pianificazione: il piano terapeutico viene definito spesso con l’ausilio di una pianificazione computer guidata che garantisce la massima precisione e riduce l’invasività chirurgica;
- intervento: inserimento dell’impianto in anestesia locale o in sedazione cosciente a seconda delle preferenze;
- osteointegrazione: periodo di attesa di 3-6 mesi per consentire la fusione dell’impianto con l’osso;
- protesizzazione: nel caso di impianto a carico differito si applica la protesi definitiva dopo il posizionamento di una vite di guarigione e della protesi provvisoria. Nel caso di impianto a carico immediato vengono invece inseriti denti fissi provvisori contestualmente all’impianto.
Tipologie di implantologia
L’implantologia è un intervento di chirurgia dentale che si svolge in anestesia locale e prevede l’inserimento di impianti odontoiatrici direttamente nell’osso mascellare o mandibolare. Si tratta di una tecnica molto efficace per ridare il sorriso a chi, nel corso del tempo, ha perso i denti a causa di traumi o patologie specifiche.
Nel caso in cui manchino uno o più elementi dentari, si può ricorrere all’implantologia per ripristinare l’assetto originario della dentatura e ottenere un risultato durevole e definitivo nel tempo. Esistono due tecniche implantologiche principali.
Implantologia a carico immediato: denti fissi subito!
Si ricorre all’implantologia a carico immediato nei casi in cui l’osso non abbia perso volume o si sia riassorbito solo parzialmente, oppure nei casi in cui l’osso sia andato completamente perduto e si desideri comunque una riabilitazione fissa immediata. Rientrano in questa metodologia le tecniche :
- All-on-4 e All-on-6: tipo di trattamento in cui, per riabilitare un’arcata completa con denti fissi, si utilizzano 4 o 6 impianti
- Toronto Bridge: è la riabilitazione tramite protesi fissa di un’arcata dentale completa, in cui la componente ossea e gengivale perduta viene compensata con una componente artificiale (finta gengiva)
- Eagle Grid: al posto degli impianti tradizionali a vite vengono utilizzate griglie in titanio realizzate attraverso una procedura computerizzata. Permette di inserire denti fissi anche a chi non ha più osso
- Impianti zigomatici: quando l’osso mascellare non è sufficiente ad installare gli impianti, le viti vengono inserite direttamente nell’osso zigomatico
- Impianti pterigoidei: in una situazione di grave carenza d’osso, gli impianti possono essere inseriti a ridosso della giunzione tra osso mascellare, osso palatino e osso sfenoide
Implantologia a carico differito: denti fissi a 3-6 mesi
Si ricorre all’implantologia a carico differito nei casi in cui il paziente sia privo di osso o il suo volume si sia completamente o quasi del tutto riassorbito e sia per questo necessario ricostruirlo prima di procedere all’intervento di implantologia. Fa parte di questa metodologia la tecnica di rigenerazione ossea che permette di ricostituire il tessuto osseo mandibolare e mascellare lì dove manca o è scarso. Una volta eseguita la procedura di rigenerazione si potrà poi procedere all’inserimento degli impianti necessari.
Implantologia post-estrattiva
L’implantologia può intervenire anche in situazioni in cui uno o più denti siano ancora presenti ma debbano essere rimossi, perché irrimediabilmente compromessi. In questo caso si parla di implantologia post-estrattiva che permette, in un’unica seduta, di rimuovere il dente e di inserire l’impianto che andrà a sostituirlo.
Altre tecniche di ricostruzione ossea sono:
- il rialzo del seno mascellare (Sinus Lift), un intervento chirurgico che consiste nell’aggiungere nuovo tessuto osseo nella zona del seno mascellare, per poter inserire impianti dentali in pazienti che hanno una quantità insufficiente di osso a causa della perdita di denti. Questo intervento è necessario quando l’osso mascellare non è abbastanza spesso o alto per garantire una corretta stabilità degli impianti. Il rialzo del seno mascellare aiuta a creare uno spazio in cui si inserisce materiale osseo, che nel tempo si integra con l’osso esistente, creando una base solida per gli impianti dentali.
- l’innesto di osso autologo, una procedura chirurgica che prevede il prelievo di osso da una parte del corpo del paziente per essere impiantato in un’altra zona per ricostruire o ripristinare il volume osseo. Poiché l’osso proviene dallo stesso paziente, si parla di “autologo” in quanto ha una buona capacità di rigenerarsi e integrarsi con il tessuto circostante, il che riduce il rischio di rigetto o infezione, poiché non c’è incompatibilità immunologica.
- lo Split Crest (o divaricazione della cresta ossea), una tecnica chirurgica utilizzata in odontoiatria per aumentare il volume dell’osso mascellare o mandibolare in caso di atrofia ossea (quando l’osso si è ridotto in volume dopo la perdita di un dente). Questo intervento è particolarmente utile quando la cresta ossea, ovvero la parte superiore dell’osso della mandibola o della mascella, è troppo sottile per permettere l’inserimento di impianti dentali. La tecnica dello Split Crest prevede che la cresta ossea venga “divisa” in due parti, creando uno spazio all’interno del quale verrà inserito materiale osseo per favorire la rigenerazione ossea.
Materiali
Le nuove tecniche di implantologia dentale prevedono l’utilizzo di viti in titanio, un materiale che consente la perfetta osteointegrazione degli impianti: sulla sua superficie, infatti, gli osteoblasti – le cellule deputate alla formazione dell’osso – crescono meglio favorendo la neoformazione ossea e creando un vero e proprio collegamento tra l’osso esistente e l’impianto dentale. Il titanio puro è il materiale più usato per la sua biocompatibilità e resistenza meccanica.
Dolore durante e dopo l’intervento
L’intero intervento si svolge in sedazione cosciente che, oltre ad annullare la percezione del trascorrere del tempo, inibisce completamente sia la paura che il dolore. La sedazione cosciente è un anestetico sicuro che, da Zenadent, utilizziamo per qualsiasi tipologia di intervento chirurgico.
Anche il post-operatorio è indolore grazie alla somministrazione di farmaci rilassanti e anti-infiammatori che hanno un effetto prolungato e coprono diversi giorni dopo l’intervento.
Rischi e possibili rigetti dell’impianto
Questo tipo di intervento non prevede grossi rischi e non ha limiti di età: abbiamo pazienti di 90 anni che decidono di liberarsi della protesi mobile e tornare ad avere dei denti fissi per masticare in libertà.
Tuttavia, un intervento di implantologia può presentare complicanze quali:
- la mancata osteointegrazione, un fenomeno che si verifica quando un impianto dentale non si integra correttamente con l’osso circostante e non stabilisce una connessione stabile e duratura con l’osso;
- la perimplantite, una condizione infiammatoria che colpisce i tessuti circostanti di un impianto dentale, in particolare l’osso e le gengive. Si tratta di un’infezione che può portare alla perdita di osso attorno all’impianto e, se non trattata, potrebbe causare il fallimento dell’impianto stesso;
- le lesioni ai nervi che corrono all’interno della mandibola;
- il coinvolgimento del seno mascellare, una situazione in cui una delle cavità paranasali situate nella parte superiore della mascella viene danneggiata durante un intervento odontoiatrico o a causa di una condizione patologica;
- altri fallimenti implantari che possono essere influenzati da fattori come il fumo o patologie sistemiche come il diabete. Questi fattori aumentano il rischio di complicazioni durante e dopo l’inserimento di impianti dentali, influenzando negativamente il processo di osteointegrazione (la fusione dell’impianto con l’osso).
Inoltre, potrebbero richiedere qualche precauzione e una particolare preparazione all’intervento tutti quei pazienti che:
- soffrono di diabete scompensato, con valori alti di glicemia. Prima di sottoporsi all’intervento implantologico il diabete deve essere compensato ed è necessario svolgere visite di controllo presso un idoneo centro diabetologico
- assumono farmaci anticoagulanti e antiaggreganti: in questi casi è possibile eseguire l’intervento di implantologia previa sospensione o sostituzione del farmaco per un determinato periodo.
L’implantologia è, invece, sconsigliata a chi:
- Assume farmaci bifosfonati – Sono farmaci per le ossa che vengono prescritti in casi di osteoporosi grave e in corso di malattie oncologiche con interessamento osseo. I pazienti che assumono questi farmaci devono porre grandissima attenzione prima di sottoporsi a interventi chirurgici che riguardino le ossa mascellari. È necessario e assolutamente imperativo riferire sempre al dentista curante l’assunzione di questi farmaci.
- Sta affrontando un trattamento con chemioterapici per malattia oncologica.
Tra i probabili effetti collaterali dell’intervento potrebbero esserci sanguinamento post-operatorio, gonfiore della gengiva e formicolio, che può durare anche più settimane e che è causato dal fatto che, durante l’operazione, ci si avvicina molto ai nervi.
In alcune situazioni si può assistere anche al distaccamento dell’impianto – quello che viene comunemente, ed erroneamente, definito “rigetto”. Il distaccamento può avvenire nel breve termine, a causa di una infezione batterica dovuta alla mancata assunzione di antibiotici, o nel lungo termine per effetto di una cattiva igiene orale o del tabagismo. Si tratta di situazioni, ovviamente, estreme che si possono facilmente evitare assumendo piccole accortezze. Diffidare, quindi, di chi parla di rigetto dell’impianto: le viti in titanio sono studiate appositamente per essere biocompatibili e non provocare reazioni allergiche o ipersensibilità!
Cura, durata e mantenimento dell’impianto dentale
In genere gli impianti dentali, se curati adeguatamente, possono durare in media 10-15 anni e oltre. Il successo dell’osteointegrazione raggiunge il 98% ma si riduce all’85% nei fumatori e nei pazienti con patologie sistemiche come il diabete.
Gli impianti richiedono un’accurata igiene orale quotidiana con spazzolini e idropulsori specifici, oltre a controlli periodici e sedute di igiene professionale per prevenire infezioni e garantire la longevità del trattamento.
Dopo un intervento chirurgico è essenziale seguire alcune raccomandazioni per garantire il successo dell’intervento e una corretta guarigione:
- evitare cibi caldi e duri: dopo un intervento chirurgico, la bocca può essere particolarmente sensibile e la guarigione dei tessuti potrebbe richiedere qualche giorno. I cibi caldi possono irritare le ferite e aumentare il rischio di emorragie o infiammazioni, compromettendo la guarigione. Inoltre, i cibi duri potrebbero esercitare troppa pressione sulle aree in cui è stato effettuato l’intervento, causando dolore o danneggiamento dei tessuti delicati. Al contrario, alimenti morbidi, freschi e a temperatura ambiente sono consigliati perché riducono il rischio di stress meccanico sulle zone trattate e favoriscono una guarigione più rapida e indolore
- assumere antibiotici e antidolorifici se prescritti: gli antibiotici sono spesso prescritti per prevenire infezioni post-operatorie. L’assunzione regolare degli antibiotici, come indicato dal medico, è fondamentale per evitare che batteri presenti nella cavità orale o in altre parti della bocca possano causare infezioni che potrebbero compromettere la guarigione dell’intervento e il successo dell’impianto. Allo stesso modo, gli antidolorifici sono utili per gestire il dolore che può essere associato al trauma chirurgico, evitando che questo interferisca con il processo di recupero
- evitare di fumare per non compromettere la guarigione: il fumo potrebbe compromettere la guarigione in vari contesti, in particolare nel caso degli impianti dentali. Il fumo diminuisce la circolazione sanguigna e riduce l’apporto di ossigeno e nutrienti essenziali per la guarigione dei tessuti. Inoltre, aumenta il rischio di infezioni e perimplantite, un’infezione che colpisce i tessuti che circondano gli impianti.
Tempi di guarigione e benessere psicofisico
I tempi di guarigione possono variare a seconda del tipo di intervento. Nel caso dell’implantologia a carico immediato, sono più brevi perchè impianti e provvisori vengono inseriti in un’unica seduta. Si può avvertire un leggero fastidio nei 2-3 giorni successivi all’intervento, mentre nelle settimane successive sono richieste le attenzioni particolari indicate nel capitolo precedente.
Nel complesso, la completa guarigione dei tessuti avviene intorno al sesto mese dopo l’intervento. Nel caso dell’implantologia a carico differito, invece, i tempi di guarigione possono allungarsi fino a 12 mesi.
Il recupero di una dentatura fissa e funzionale rappresenta un cambiamento significativo nella vita di un paziente, con effetti positivi che vanno ben oltre la semplice capacità di mangiare o parlare. Restituire una dentatura completa e sana, in grado di svolgere correttamente tutte le funzioni orali, può migliorare notevolmente l’autostima e la qualità della vita del paziente, agendo su vari aspetti fisici, psicologici e sociali.
L’implantologia dentale rappresenta oggi la soluzione più efficace e sicura per chi desidera ripristinare i denti mancanti in modo duraturo, sicuro ed esteticamente soddisfacente. Grazie ai progressi della tecnologia odontoiatrica e dei materiali utilizzati, il trattamento è sempre più preciso e minimamente invasivo, garantendo risultati eccellenti e migliorando la qualità della vita dei pazienti.
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